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Recensione Spirit Tracks 3/3

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Ganon 93
view post Posted on 16/5/2011, 14:41     +1   -1




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Anche la struttura dell’avventura riprende il mantra di Phantom Hourglass. Se i dungeon sono sempre al loro posto, a sostituzione del Santuario di Mar c’è la Torre degli Spiriti. La formula, fortunatamente, è stata lievemente migliorata. Se in passato infatti, eravamo costretti di volta in volta a ripercorrere per intero il Santuario, ora delle comode scale ci permettono di raggiungere direttamente i nuovi livelli della Torre. Inoltre, pur contraddicendo solo in parte il nostro intento contro qualsiasi tipo di anticipazione sulla trama, è necessario parlare di una piccola novità.
Le sezioni all’interno della Torre sono maggiormente volte allo stealth. A guardia infatti, i temibili e imbattibili Fantasmi. Il povero Link sarà costretto ad agire nel modo più discreto e silenzioso possibile, visto che un colpo di spada di queste creature è sufficiente per rispedirlo all’altro mondo. Tuttavia, raccogliendo tre Lacrime di Luce, sparse lungo i piani della Torre, l’eroe ha la possibilità di impadronirsi, per mezzo di un secondo personaggio di cui non vogliamo rivelarvi l’identità, del loro corpo. Vi ritroverete così a controllare due avatar, alternando i movimenti ora di Link, ora del Fantasma. Naturalmente anche in questo caso il tutto avrà delle ripercussioni sugli enigmi che incontrerete, che si baseranno fortemente sulla collaborazione tra i due.
La novità si rivela estremamente azzeccata in termini di varietà d’azione, ma porta qualche piccolo problema in termini di sistema di controllo. Qualche volta vi capiterà infatti di selezionare il personaggio sbagliato, ed il controllo indiretto dei movimenti del Fantasma non è sempre preciso, cosa che può rivelarsi persino fatale in determinati frangenti.

A destare maggiormente preoccupazione sin dai primi trailer, tuttavia, era la fase che funge da ponte tra la Torre degli Spiriti e i normali dungeon. Ci stiamo ovviamente riferendo agli spostamenti lungo il Regno di Hyrule, fatti a bordo del treno. Non sarà eccessivamente noioso seguire il percorso lineare e costretto di un binario?
La risposta, purtroppo, è parzialmente positiva. Durante il tragitto vi capiterà di dover calcolare il vostro percorso in base allo spostamento di alcuni treni kamikaze, da evitare assolutamente, oppure di sparare diversi colpi di cannone per eliminare alcuni nemici che vi si pareranno di fronte. In più a volte dovrete trasportare alcuni passeggeri costringendovi così al rispetto di determinate condizioni come accelerare o rallentare in base alle richieste che vi verranno fatte. Nintendo, insomma, ha tentato ogni possibile diversivo per rendere varie e stimolanti anche queste sezioni. Purtroppo ci riesce solo in parte. Quando sarete costretti all’ennesimo backtracking, pur con tutto l’impegno degli sviluppatori della Grande N, uno sbadiglio di noia sarà quasi inevitabile. Inoltre è possibile anche muovere una lieve critica stilistica nella scelta di un mezzo così moderno. Di fronte a un’ambientazione tanto medievale e fantasy, il treno rappresenta forse un elemento troppo anacronistico, ma su questo fattore ognuno, in base al proprio sentire estetico, dovrà dare un proprio parere.
In definitiva, comunque: era più divertente la barca di Phantom Hourglass. Tuttavia ciò non significa che le sezioni sul treno siano un disastro o una noia totale. Semplicemente a volte potrete appoggiare il DS sul tavolo, godervi il fantastico sottofondo musicale e, magari socchiudendo dolcemente gli occhi, sognare di trovarvi realmente di fianco a Link e di esplorare le soleggiate valli di Hyrule.

Grafica e longevità
Dal punto di vista grafico e sonoro Nintendo dimostra ancora una volta di saper sfruttare al meglio l’hardware a disposizione e l’immenso talento di artisti e grafici. La regia delle scene animate è impressionante e, come dicevamo, in esse agisce una inaspettata forza drammatica. Se il copione è già di per sé toccante, il tutto viene ulteriormente ingrandito da inquadrature molto ricercate e azzeccate. La grafica in-game utilizza il medesimo motore di Phantom Hourglass, non presentando netti miglioramenti, ma riproponendo una telecamera isometrica efficace per gestire al meglio i comandi via touch-screen. Lo stile, sempre in toon shanding, è delizioso, e una buona definizione di texture e modelli poligonali si sposa alla perfezione con un frame rate solido e mai titubante. Stilisticamente, come accadde per il predecessore, si lamenta una leggera mancanza di ispirazione nella riproduzione dei dungeon, ma è un piccolo e marginale appunto di un lavoro magistrale.
Il sonoro è anch’esso di una qualità incredibile. Dominate dai fiati, le tracce audio raramente ripropongono qualche brano preso dal passato, puntando invece su componimenti nuovi di zecca come da tradizione splendidi e ispiratissimi. Un applauso anche agli effetti grafici, sempre ricercati e ottimamente riprodotti dagli speaker del DS.
Parlando di longevità l’avventura principale può essere portata a termine nel giro di una quindicina di ore, ma collezionare il collezionabile significherà spenderne almeno il doppio o anche, per essere superficiali, il triplo. Il multiplayer è un simpatico e semplice riempitivo incapace di avere una vita propria, ma qualche sessione con gli amici giusti la farete di sicuro.

font: everyeye
 
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